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Fondo Impresa Donna (Pnrr): Al via il Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile.
Arrivano subito dal Mise 40 milioni di euro

“Fondo Impresa Donna (pnrr)”– Al via il Fondo a sostegno dell’impresa femminile. Arrivano subito dal Mise 40 milioni di euro

E’ stato firmato il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo Impresa Donna dai Ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e delle Finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia, che prevede un plafond iniziale di 40 milioni di euro.
L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e la creatività necessarie ad avviare nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Alle risorse iniziali del Fondo Impresa Donna si aggiungeranno altri 400 milioni stanziati tramite il PNRR nell’ambito della missione “Inclusione e coesione” del Recovery Plan, in quanto progetto inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il testo del PNRR prevede una Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 e cinque priorità (lavoro, reddito, competenze, tempo, potere), puntando alla risalita di cinque punti nel Gender Equality Index europeo (dall’attuale 14° posto).

Un provvedimento necessario. Nel 2016 erano quasi 2 milioni le donne imprenditrici e lavoratrici autonome, oggi le conseguenze economiche della crisi pandemica  hanno fatto emergere un fenomeno molto preoccupante legato alla disparità di genere: l’occupazione femminile è crollata, soprattutto nel settore dell’artigianato che è particolarmente condizionato da quello manifatturiero che ha subìto un calo del 60%.  Il tasso di occupazione femminile in Europa si aggira attorno al 62% ma l’Italia è molto al di sotto della media con il 33% circa.
 Il Pnrr ci da la possibilità di un rilancio dell’imprenditoria femminile soprattutto nel settore dell’artigianato, un settore in crescita in cui le donne si realizzano con grande capacità gestionali e di sviluppo con indipendenza, innovazione, creatività e avvalendosi spesso di nuove tecnologie.

Le misure del Decreto prevedono percorsi agevolati di accesso alle risorse economiche che possono stimolare la capacità imprenditoriale delle donne supportandone le competenze e la creatività per l’avvio di nuove iniziative economiche e la realizzazione di progetti innovativi.
Le risorse previste per il Fondo Impresa Donna sono rivolte a coloro che intendono creare un’impresa e a chi vuole consolidare la propria azienda.
Gli aiuti a fondo perduto o finanziamenti agevolati dovranno servire per la nascita o il consolidamento delle imprese, la diffusione della cultura imprenditoriale e la formazione.
Nel dettaglio, sono quattro le categorie di impresa beneficiarie:
  • cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno due terzi di donne;
  • imprese individuali la cui titolare è una donna;
  • lavoratrici autonome.
I settori di attività interessati quelli di industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo per programmi di investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250mila euro per nuove imprese e fino a 400mila per quelle già esistenti.
In caso di creazione di un’impresa, i contributi a fondo perduto possono raggiungere un massimo di 100mila euro di spese, con una copertura prevista dell’80%. In caso di donne disoccupate la copertura prevista sale al 90%. Se il progetto prevede spese oltre il limite dei 100mila euro e fino ai 250mila euro, la copertura scende al 50%.

Per il consolidamento delle imprese invece sono previsti:
  • per le imprese costituite da minimo un anno e massimo tre: il 50% come fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili;
  • per le imprese con più di tre anni: contributi a fondo perduto per le spese di capitale circolante; finanziamento agevolato per le spese di investimento; voucher fino a 5mila euro per impresa per in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa. Di questi, 3mila euro sono per i servizi Invitalia.
Gli incentivi del Fondo Impresa Donna sono cumulabili con altri aiuti di Stato. Le agevolazioni possono essere utilizzate per impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, immobilizzazioni immateriali, servizi cloud per la gestione aziendale, personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.
Con una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e ‘azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.
Si attendono ora dal Ministero dello Sviluppo economico indicazioni su tempi e modalità per la presentazione delle domande di accesso ai contributi previsti dal Fondo.

Il volto dell’imprenditoria sta cambiando, sempre più donne entrano a far parte di questo mondo tradizionalmente maschile. È in continuo aumento la percentuale di donne attive in professioni tecniche e nel campo dell’industria, anche se la media nazionale di donne in posizioni di rilievo è solo del 10%. Oggi il mondo del lavoro richiede capacità di lavorare in gruppo, un approccio comunicativo aperto e forte spinte motivazionali. Le donne spesso sono più preparate ad affrontare queste nuove sfide lavorative rispetto agli uomini.
Incentivare la partecipazione femminile all’attività d’impresa attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, è la strada giusta per una società più equa e inclusiva. Una grossa sfida!

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 Barbara Balistreri,  Referente Nazionale Federazione Donne Sindacato SALP ACAI 

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