Reddito di libertà Inps 2023 2024: requisiti, come fare domanda e importi
I dettagli sul reddito di libertà, il contributo mensile in favore delle le donne vittime di violenza seguite dai centri certificati.
Il reddito di libertà (RdL) mette a disposizione un aiuto economico di 400 euro al mese al massimo per un anno, ed è rivolto a donne vittime di violenza e in difficoltà.
Già attivo nel 2023, secondo le ultime notizie, è stato confermato anche dalla Legge di Bilancio 2024.
La domanda per ottenere il reddito di libertà deve essere presentata all’INPS e il sussidio viene erogato dalle Regioni e dalle Province autonome con risorse sia statali che proprie.
Ecco come funziona il reddito di libertà, quali sono i requisiti per ottenerlo e come fare domanda.
Indice:
§ COS’È E A COSA SERVE IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ REQUISITI REDDITO DI LIBERTÀ
§ REDDITO DI LIBERTÁ, QUANDO VIENE PAGATO
§ COME FUNZIONA IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ COME FARE DOMANDA
§ IL MODELLO DI DOMANDA PER IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ DOCUMENTI NECESSARI
§ DOCUMENTI UTILI
§ QUANDO SCADE IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ COMPATIBILITÀ E CUMULABILITÀ REDDITO DI LIBERTÀ
§ CONTROLLI E REVOCA
§ ITER NORMATIVO
§ REDDITO DI LIBERTÀ, I DATI INPS 2023
§ RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
COS’È E A COSA SERVE IL REDDITO DI LIBERTÀ
Il reddito di libertà è un sussidio economico mensile riconosciuto per massimo un anno alle donne vittime di violenza istituito per garantire e favorire l’indipendenza economica, l’emancipazione e dei percorsi di autonomia per le donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di povertà.
Il reddito di libertà ha come scopo, inoltre, quello di contenere i gravi effetti economici provocati dall’emergenza da Covid-19 su questa categoria già così tanto provata. Dopo l’emergenza pandemica però, la misura è stata confermata a più riprese e l’INPS la gestirà anche dal prossimo 1° gennaio, come emerge dalle ultime novità sulla Legge di Bilancio 2024.
REQUISITI REDDITO DI LIBERTÀ
Il reddito di libertà può essere richiesto dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori a carico, già seguite dai centri anti violenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali locali. Le destinatarie devono poi rispettare i seguenti requisiti:
REDDITO DI LIBERTÁ, QUANDO VIENE PAGATO
Il Reddito di libertà viene pagato ogni mese ai beneficiari tramite le Regioni dopo l’ok dell’INPS, ma l’erogazione avviene solo fino a esaurimento delle risorse disponibili. Nel 2023 i fondi statali messi a disposizioni si sono esauriti molto presto ma alcune Regioni ne hanno messi a disposizione altri.
Per comprendere meglio i tempi di pagamento e le modalità di erogazione della misura, vediamo insieme tutti i dettagli sul funzionamento del Reddito di Libertà.
COME FUNZIONA IL REDDITO DI LIBERTÀ
Come anticipato, il reddito di libertà può essere riconosciuto una sola volta direttamente all’INPS dalle interessate per un importo di 400 euro su base mensile per un massimo di 12 mesi. A disciplinare le modalità di erogazione è il Messaggio INPS n. 4132 del 24-11-2021. È riconosciuto ed erogato con lo scopo di coprire le spese e per assicurare alle donne vittime di violenza e in difficoltà economiche il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
I fondi saranno erogati agli enti locali, ovvero i Comuni per conto delle singole Regioni.
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COME FARE DOMANDA
La domanda va fatta nella Regione di residenza o in quella di domicilio, attraverso gli sportelli comunali, secondo le specifiche scadenze stabilite da tali Enti. I comuni o le province autonome, poi, inoltrano la domanda all’INPS, come ribadito dalla Circolare n. 166 del 08-11-2021.
Al fine di facilitare la presentazione in via telematica delle istanze all’INPS, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani che permetterà di inoltrare l’istanza redatta dalla cittadina interessata disponibile da novembre 2021.
IL MODELLO DI DOMANDA PER IL REDDITO DI LIBERTÀ
La domanda per il Reddito di Libertà può essere presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza, utilizzando questo modello (Pdf 241 Kb).
Bisognerà rivolgersi al Comune o alla provincia di appartenenza per sapere i canali specifici.
In sede di acquisizione della domanda, il servizio svolgerà dei controlli sulla correttezza formale dei dati inseriti (ad esempio, sulla congruità del codice fiscale).
Al termine, vi sarà l’invio e la registrazione sul sistema informativo dell’INPS, nonché la stampa di una ricevuta di presentazione da consegnare all’interessata.
Le domande non ammesse per insufficienza di budget potranno essere oggetto di accoglimento in un momento successivo, in caso di respingimento di domande già presentate.
DOCUMENTI NECESSARI
In merito alla domanda del reddito di libertà, l’articolo 3 del DPCM 17 dicembre 2020 stabilisce che la domanda dovrà essere presenta all’INPS con una dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro anti violenza che ha preso in carica la donna e deve attestare il percorso di emancipazione e autonomia che l’interessata ha intrapreso.
Alla domanda sarà inoltre necessario allegare anche la certificazione relativa alla condizione di povertà attestata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale che segue la donna. Per ottenere il reddito è obbligatorio che chi presenta richiesta abbia un certificato che attesti la frequentazione di un percorso all’interno di un centro anti violenza riconosciuto dalla specifica Regione di residenza o domicilio.
DOCUMENTI UTILI
L’INPS con la Circolare n. 166 del 08-11-2021 ha chiarito agli operatori comunali le istruzioni operative per compilare le domande per conto delle interessate e ha messo a disposizione anche questo modello (Pdf 247 Kb) per presentare la domanda.
QUANDO SCADE IL REDDITO DI LIBERTÀ
Il Reddito di Libertà può essere avviato dalle Regioni per tutto il 2023 e anche per il 2024. Se volete sapere qual è la scadenza per la vostra Regione di residenza, vi consigliamo di rivolgervi agli uffici preposti regionali per avere certezza sui termini da rispettare.
COMPATIBILITÀ E CUMULABILITÀ REDDITO DI LIBERTÀ
Nel Decreto è chiarito in maniera diretta che il reddito di libertà non è incompatibile con altri strumenti di sostegno come il reddito di cittadinanza o l’Assegno di Inclusione attivo dal 2024.
Non è incompatibile neppure con altre misure che prevedono la fruizione di denaro a favore dei figli a carico, erogate dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli Enti locali, o di altri sussidi economici a sostegno del reddito (NASpI, CIG ecc.).
Poi, ogni Regione potrà disciplinare delle specifiche regole di cumulabilità anche con altri contributi regionali per il sostegno.
Il contributo, infine, è esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche, ai sensi dell’articolo 34, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601, in quanto erogato da un Ente pubblico a titolo assistenziale.
CONTROLLI E REVOCA
Stando al DPCM pubblicato nella GU n. 172 del 20 luglio 2021, l’INPS è addetta al controllo e alla verifica della sussistenza di criteri per ottenere il sussidio. Qualora questi criteri dovessero mancare o se ci fossero dei motivi ostativi, l’Istituto potrà revocare il contributo.
Ad esempio, se la donna abbandona il percorso di autonomia nel centro anti violenza potrebbe perdere il reddito di libertà. Inoltre, l’Inps fornirà ai Ministeri competenti dati statistici sulle prestazioni erogate e sui beneficiari di questo sussidio.
ITER NORMATIVO
Istituito dal Decreto Rilancio, il Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 17 dicembre 2020 ha reso operativo il Reddito di Libertà con un fondo ad hoc, il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”. Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 aveva risorse pari a 1.850.000 euro per il 2023. Dal 1° gennaio, il Fondo è stato incrementato di 10 milioni di euro dalla Legge di Bilancio 2024.
Le risorse vanno distribuite alle Regioni a seconda del numero di abitanti femminili con apposito provvedimento di prossima emanazione e su cui noi vi aggiorneremo.
Si ricorda, infine, che con il Messaggio n° 1053 del 07-03-2022 , INPS ha precisato che le risorse, fornite dallo Stato a Regione o Provincia autonoma, possono essere ulteriormente incrementati dalla Regione e dalla Provincia autonoma stesse. Inoltre, con il XII Rapporto annuale 2023, l’INPS ha fornito i dati su chi paga per il reddito di libertà, redigendo l’identikit dei destinatari della misura.
REDDITO DI LIBERTÀ, I DATI INPS 2023
Il XII Rapporto INPS annuale 2023 ha reso noti i dati su chi sono stati i beneficiari del Reddito di Libertà nel 2022. Dall’analisi si legge che:
Tuttavia, il numero di domande accolte fino a mese di dicembre 2023 è sempre ben al di sotto di quelle presentate.
Ecco i dettagli quanto è costato Regione per Regione il Reddito di Libertà:
Per maggiori dettagli vi consigliamo di leggere il focus XII Rapporto INPS annuale 2023.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
XII Rapporto INPS annuale 2023 (Pdf 18 Mb).
fonte ticonsiglio.com
I dettagli sul reddito di libertà, il contributo mensile in favore delle le donne vittime di violenza seguite dai centri certificati.
Il reddito di libertà (RdL) mette a disposizione un aiuto economico di 400 euro al mese al massimo per un anno, ed è rivolto a donne vittime di violenza e in difficoltà.
Già attivo nel 2023, secondo le ultime notizie, è stato confermato anche dalla Legge di Bilancio 2024.
La domanda per ottenere il reddito di libertà deve essere presentata all’INPS e il sussidio viene erogato dalle Regioni e dalle Province autonome con risorse sia statali che proprie.
Ecco come funziona il reddito di libertà, quali sono i requisiti per ottenerlo e come fare domanda.
Indice:
§ COS’È E A COSA SERVE IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ REQUISITI REDDITO DI LIBERTÀ
§ REDDITO DI LIBERTÁ, QUANDO VIENE PAGATO
§ COME FUNZIONA IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ COME FARE DOMANDA
§ IL MODELLO DI DOMANDA PER IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ DOCUMENTI NECESSARI
§ DOCUMENTI UTILI
§ QUANDO SCADE IL REDDITO DI LIBERTÀ
§ COMPATIBILITÀ E CUMULABILITÀ REDDITO DI LIBERTÀ
§ CONTROLLI E REVOCA
§ ITER NORMATIVO
§ REDDITO DI LIBERTÀ, I DATI INPS 2023
§ RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
COS’È E A COSA SERVE IL REDDITO DI LIBERTÀ
Il reddito di libertà è un sussidio economico mensile riconosciuto per massimo un anno alle donne vittime di violenza istituito per garantire e favorire l’indipendenza economica, l’emancipazione e dei percorsi di autonomia per le donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di povertà.
Il reddito di libertà ha come scopo, inoltre, quello di contenere i gravi effetti economici provocati dall’emergenza da Covid-19 su questa categoria già così tanto provata. Dopo l’emergenza pandemica però, la misura è stata confermata a più riprese e l’INPS la gestirà anche dal prossimo 1° gennaio, come emerge dalle ultime novità sulla Legge di Bilancio 2024.
REQUISITI REDDITO DI LIBERTÀ
Il reddito di libertà può essere richiesto dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori a carico, già seguite dai centri anti violenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali locali. Le destinatarie devono poi rispettare i seguenti requisiti:
- essere residenti nel territorio italiano;
- essere cittadine italiane o comunitarie o, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno;
- aver intrapreso un percorso di fuoriuscita della violenza presso i centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali;
- trovarsi in una particolare condizione di povertà e di vulnerabilità, nonché di “urgenza e di bisogno” che deve essere dichiarata e certificata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale che si sta occupando della donna interessata.
REDDITO DI LIBERTÁ, QUANDO VIENE PAGATO
Il Reddito di libertà viene pagato ogni mese ai beneficiari tramite le Regioni dopo l’ok dell’INPS, ma l’erogazione avviene solo fino a esaurimento delle risorse disponibili. Nel 2023 i fondi statali messi a disposizioni si sono esauriti molto presto ma alcune Regioni ne hanno messi a disposizione altri.
Per comprendere meglio i tempi di pagamento e le modalità di erogazione della misura, vediamo insieme tutti i dettagli sul funzionamento del Reddito di Libertà.
COME FUNZIONA IL REDDITO DI LIBERTÀ
Come anticipato, il reddito di libertà può essere riconosciuto una sola volta direttamente all’INPS dalle interessate per un importo di 400 euro su base mensile per un massimo di 12 mesi. A disciplinare le modalità di erogazione è il Messaggio INPS n. 4132 del 24-11-2021. È riconosciuto ed erogato con lo scopo di coprire le spese e per assicurare alle donne vittime di violenza e in difficoltà economiche il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- autonomia abitativa;
- percorso scolastico e formativo per i figli o le figlie minori;
- acquisizione di un’autonomia personale a seguito di episodi di violenza.
I fondi saranno erogati agli enti locali, ovvero i Comuni per conto delle singole Regioni.
LEGGI ANCHE
Bonus 2024: tutti quelli attivi e i nuovi
COME FARE DOMANDA
La domanda va fatta nella Regione di residenza o in quella di domicilio, attraverso gli sportelli comunali, secondo le specifiche scadenze stabilite da tali Enti. I comuni o le province autonome, poi, inoltrano la domanda all’INPS, come ribadito dalla Circolare n. 166 del 08-11-2021.
Al fine di facilitare la presentazione in via telematica delle istanze all’INPS, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani che permetterà di inoltrare l’istanza redatta dalla cittadina interessata disponibile da novembre 2021.
IL MODELLO DI DOMANDA PER IL REDDITO DI LIBERTÀ
La domanda per il Reddito di Libertà può essere presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza, utilizzando questo modello (Pdf 241 Kb).
Bisognerà rivolgersi al Comune o alla provincia di appartenenza per sapere i canali specifici.
In sede di acquisizione della domanda, il servizio svolgerà dei controlli sulla correttezza formale dei dati inseriti (ad esempio, sulla congruità del codice fiscale).
Al termine, vi sarà l’invio e la registrazione sul sistema informativo dell’INPS, nonché la stampa di una ricevuta di presentazione da consegnare all’interessata.
Le domande non ammesse per insufficienza di budget potranno essere oggetto di accoglimento in un momento successivo, in caso di respingimento di domande già presentate.
DOCUMENTI NECESSARI
In merito alla domanda del reddito di libertà, l’articolo 3 del DPCM 17 dicembre 2020 stabilisce che la domanda dovrà essere presenta all’INPS con una dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro anti violenza che ha preso in carica la donna e deve attestare il percorso di emancipazione e autonomia che l’interessata ha intrapreso.
Alla domanda sarà inoltre necessario allegare anche la certificazione relativa alla condizione di povertà attestata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale che segue la donna. Per ottenere il reddito è obbligatorio che chi presenta richiesta abbia un certificato che attesti la frequentazione di un percorso all’interno di un centro anti violenza riconosciuto dalla specifica Regione di residenza o domicilio.
DOCUMENTI UTILI
L’INPS con la Circolare n. 166 del 08-11-2021 ha chiarito agli operatori comunali le istruzioni operative per compilare le domande per conto delle interessate e ha messo a disposizione anche questo modello (Pdf 247 Kb) per presentare la domanda.
QUANDO SCADE IL REDDITO DI LIBERTÀ
Il Reddito di Libertà può essere avviato dalle Regioni per tutto il 2023 e anche per il 2024. Se volete sapere qual è la scadenza per la vostra Regione di residenza, vi consigliamo di rivolgervi agli uffici preposti regionali per avere certezza sui termini da rispettare.
COMPATIBILITÀ E CUMULABILITÀ REDDITO DI LIBERTÀ
Nel Decreto è chiarito in maniera diretta che il reddito di libertà non è incompatibile con altri strumenti di sostegno come il reddito di cittadinanza o l’Assegno di Inclusione attivo dal 2024.
Non è incompatibile neppure con altre misure che prevedono la fruizione di denaro a favore dei figli a carico, erogate dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli Enti locali, o di altri sussidi economici a sostegno del reddito (NASpI, CIG ecc.).
Poi, ogni Regione potrà disciplinare delle specifiche regole di cumulabilità anche con altri contributi regionali per il sostegno.
Il contributo, infine, è esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche, ai sensi dell’articolo 34, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601, in quanto erogato da un Ente pubblico a titolo assistenziale.
CONTROLLI E REVOCA
Stando al DPCM pubblicato nella GU n. 172 del 20 luglio 2021, l’INPS è addetta al controllo e alla verifica della sussistenza di criteri per ottenere il sussidio. Qualora questi criteri dovessero mancare o se ci fossero dei motivi ostativi, l’Istituto potrà revocare il contributo.
Ad esempio, se la donna abbandona il percorso di autonomia nel centro anti violenza potrebbe perdere il reddito di libertà. Inoltre, l’Inps fornirà ai Ministeri competenti dati statistici sulle prestazioni erogate e sui beneficiari di questo sussidio.
ITER NORMATIVO
Istituito dal Decreto Rilancio, il Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 17 dicembre 2020 ha reso operativo il Reddito di Libertà con un fondo ad hoc, il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”. Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 aveva risorse pari a 1.850.000 euro per il 2023. Dal 1° gennaio, il Fondo è stato incrementato di 10 milioni di euro dalla Legge di Bilancio 2024.
Le risorse vanno distribuite alle Regioni a seconda del numero di abitanti femminili con apposito provvedimento di prossima emanazione e su cui noi vi aggiorneremo.
Si ricorda, infine, che con il Messaggio n° 1053 del 07-03-2022 , INPS ha precisato che le risorse, fornite dallo Stato a Regione o Provincia autonoma, possono essere ulteriormente incrementati dalla Regione e dalla Provincia autonoma stesse. Inoltre, con il XII Rapporto annuale 2023, l’INPS ha fornito i dati su chi paga per il reddito di libertà, redigendo l’identikit dei destinatari della misura.
REDDITO DI LIBERTÀ, I DATI INPS 2023
Il XII Rapporto INPS annuale 2023 ha reso noti i dati su chi sono stati i beneficiari del Reddito di Libertà nel 2022. Dall’analisi si legge che:
- le risorse, stanziate per gli esercizi 2021 e 2022, sono state attribuite sulla base della popolazione femminile, nella fascia di età 18-67 anni;
- è stata prevista la possibilità per le Regioni o Province autonome di incrementare tali risorse con propri stanziamenti da trasferire direttamente all’INPS;
- la Lombardia, la Campania, il Lazio, la Sicilia, il Veneto sono le Regioni con il più alto numero di domande, sia presentate che accolte.
Tuttavia, il numero di domande accolte fino a mese di dicembre 2023 è sempre ben al di sotto di quelle presentate.
Ecco i dettagli quanto è costato Regione per Regione il Reddito di Libertà:
- Lombardia: 793 domande presentate, 410 accolte, per un budget di 1.992.000 euro;
- Emilia-Romagna: 648 domande presentate, 443 accolte, per un budget di 2.164.800 euro;
- Campania: 545 domande presentate, 249 accolte, per un budget di 1.228.800 euro;
- Puglia: 344 domande presentate, 249 accolte, per un budget di 825.600 euro;
- Lazio: 411 domande presentate, 241 accolte, per un budget di 1.166.400 euro;
- Piemonte: 404 domande presentate, 170 accolte, per un budget di 830.400 euro;
- Sicilia: 325 domande presentate, 207 accolte, per un budget di 1.017.600 euro;
- Toscana: 282 domande presentate, 145 accolte, per un budget di 720.000 euro;
- Veneto: 274 domande presentate, 199 accolte, per un budget di 969.600 euro;
- Marche: 144 domande presentate, 60 accolte, per un budget di 292.800 euro;
- Sardegna: 122 domande presentate, 66 accolte, per un budget di 316.800 euro;
- Calabria: 117 domande presentate, 81 accolte, per un budget di 388.800 euro;
- Liguria: 103 domande presentate, 59 accolte, per un budget di 288.000 euro;
- Umbria: 101 domande presentate, 35 accolte, per un budget di 168.000 euro;
- Friuli-Venezia Giulia: 100 domande presentate, 45 accolte, per un budget di 225.600 euro;
- Abruzzo: 96 domande presentate, 52 accolte, per un budget di 254.400 euro;
- Basilicata: 26 domande presentate, 23 accolte, per un budget di 110.400 euro;
- Molise: 12 domande presentate, 12 accolte, per un budget di 57.600 euro;
- Valle d’Aosta: 7 domande presentate, 5 accolte, per un budget di 24.000 euro;
- Trentino-Alto Adige (BZ): 1 domanda presentata, 1 accolta, per un budget di 4.800 euro;
- Trentino-Alto Adige (TN): nessuna richiesta presentata, budget disponibile pari a 109.759 euro.
Per maggiori dettagli vi consigliamo di leggere il focus XII Rapporto INPS annuale 2023.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- Circolare INPS n. 166 del 08-11-2021 (Pdf 3.41 Mb);
- Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 17 dicembre 2020 (Pdf 54 Kb) – Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n.172 del 20 luglio 2021;
- Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, seduta 178 del 17 dicembre 2020 (Pdf 78 Kb);
- Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (Pdf 653 Kb) – Convertito in Legge 17 luglio 2020, n. 77 (Pdf 377 Kb);
- Messaggio n° 1053 del 07-03-2022 (Pdf 86 Kb);
- Messaggio n° 2453 del 16-06-2022 (Pdf 124 Kb);
- Messaggio INPS 13 settembre 2022, n. 3363 (Pdf 307 Kb) – Tabella (Pdf 162 Kb);
- DPCM del 1° giugno 2022 (Pdf 80 Kb);
XII Rapporto INPS annuale 2023 (Pdf 18 Mb).
fonte ticonsiglio.com