Penso a Dino Perrone e mi domando cosa ne sarebbe stata della mia vita professionale se non lo avessi incontrato, se non mi avesse onorato della sua stima e amicizia, se non mi avesse consentito di realizzare i miei sogni in ambito lavorativo.
Dino Perrone è stato e rimarrà per sempre il “padre professionale” di ciascun dirigente, presente o passato, dell’Acai.
A lui dobbiamo l’eredità di una associazione che è rimasta in piedi in mezzo a mille tempeste, a tanti cambiamenti, a tante
drammatiche stagioni.
Ero poco più che un ragazzo e al suo fianco sono maturato come uomo e come professionista. Gli devo tanto, tantissimo di ciò che
oggi sono. Ed ho il rimpianto di non aver saputo restituire in egual misura quanto ho ricevuto.
Il suo ultimo “regalo”, fatto non tanto a me ma all’intera Acai, è stato quello di favorire la nascita di un sindacato autonomo e davvero “nostro”.
Il Salp è diventato realtà appunto grazie alla tenacia di Dino Perrone che ostinatamente è restato al mio fianco quando tutto sembrava complicarsi se non addirittura dissolversi.
Ricordo le lunghe telefonate serali, i miei sfoghi, il suo costante incoraggiamento, la sua ferrea volontà di condurre a termine il progetto sindacale che insieme avevamo delineato. Ogni suo consiglio ha rappresentato un mattone indispensabile per costruire quella che oggi è una casa capace di fornire adeguata tutela sindacale a migliaia di lavoratori ed alle loro famiglie.
Il tempo non è bastato, purtroppo. Ma è stato sufficiente per vedere realizzati i primi passi di una creatura, il Salp, che Dino Perrone considerava giustamente sua. Ed è stato abbastanza anche per vedere, ogni volta che tra noi il discorso scivolava sul sindacato, come il suo volto si aprisse ad un sorriso e negli occhi balenasse la scintilla di qualche nuova idea.
Il tempo non è bastato. Per certe cose il tempo non basta mai.
Ma resta il ricordo e soprattutto l’esempio. Il ricordo lenisce il dolore per una perdita che tocca i nostri cuori. L’esempio è lo stimolo per andare avanti, per non interrompere un discorso professionale che ha sempre avuto, nel profondo, tanta umanità.
Dino Perrone non lascerà mai l’ACAI perché di questa organizzazione è - e sarà - l’essenza stessa. Il suo esempio ed il suo ricordo ci faranno compagnia nei giorni e negli anni a venire.
E pur nel dolore che ci attanaglia, dobbiamo essere consapevoli che è questo il compito che attende non solo il Salp ma l’intero sistema Acai.
Essere, cioè, degni e all’altezza della grande eredità che ha lasciato a noi tutti.
Raffaele Iavazzi
Presidente Sindacato ACAI SALP
Dino Perrone è stato e rimarrà per sempre il “padre professionale” di ciascun dirigente, presente o passato, dell’Acai.
A lui dobbiamo l’eredità di una associazione che è rimasta in piedi in mezzo a mille tempeste, a tanti cambiamenti, a tante
drammatiche stagioni.
Ero poco più che un ragazzo e al suo fianco sono maturato come uomo e come professionista. Gli devo tanto, tantissimo di ciò che
oggi sono. Ed ho il rimpianto di non aver saputo restituire in egual misura quanto ho ricevuto.
Il suo ultimo “regalo”, fatto non tanto a me ma all’intera Acai, è stato quello di favorire la nascita di un sindacato autonomo e davvero “nostro”.
Il Salp è diventato realtà appunto grazie alla tenacia di Dino Perrone che ostinatamente è restato al mio fianco quando tutto sembrava complicarsi se non addirittura dissolversi.
Ricordo le lunghe telefonate serali, i miei sfoghi, il suo costante incoraggiamento, la sua ferrea volontà di condurre a termine il progetto sindacale che insieme avevamo delineato. Ogni suo consiglio ha rappresentato un mattone indispensabile per costruire quella che oggi è una casa capace di fornire adeguata tutela sindacale a migliaia di lavoratori ed alle loro famiglie.
Il tempo non è bastato, purtroppo. Ma è stato sufficiente per vedere realizzati i primi passi di una creatura, il Salp, che Dino Perrone considerava giustamente sua. Ed è stato abbastanza anche per vedere, ogni volta che tra noi il discorso scivolava sul sindacato, come il suo volto si aprisse ad un sorriso e negli occhi balenasse la scintilla di qualche nuova idea.
Il tempo non è bastato. Per certe cose il tempo non basta mai.
Ma resta il ricordo e soprattutto l’esempio. Il ricordo lenisce il dolore per una perdita che tocca i nostri cuori. L’esempio è lo stimolo per andare avanti, per non interrompere un discorso professionale che ha sempre avuto, nel profondo, tanta umanità.
Dino Perrone non lascerà mai l’ACAI perché di questa organizzazione è - e sarà - l’essenza stessa. Il suo esempio ed il suo ricordo ci faranno compagnia nei giorni e negli anni a venire.
E pur nel dolore che ci attanaglia, dobbiamo essere consapevoli che è questo il compito che attende non solo il Salp ma l’intero sistema Acai.
Essere, cioè, degni e all’altezza della grande eredità che ha lasciato a noi tutti.
Raffaele Iavazzi
Presidente Sindacato ACAI SALP